Mi chiamo Franco Cecconi… E lascio segni…
Nel 1973 facevo salvataggi sulla spiaggia di Ostia e lavoravo imbarcato con una famiglia di pescatori… Come spesso accade in ambiente marinaresco, iniziai a sperimentare il tatuaggio su me stesso e sugli amici più stretti e più matti… Erano anni meravigliosi e, tra la sfida è l’adrenalina dei salvataggi e la pace del porticciolo nei giorni di “Maletempo” si andava facendo strada la curiosità e la passione per quei segni misteriosi che i marinai e i sommozzatori portavano addosso tornando dai loro viaggi in oriente o in terre lontane… fu a quel tempo che vidi il primo tatuaggio a colori e rimasi a guardarlo a lungo con la consapevolezza che un giorno ne avrei fatto uno anche io…
Sottraevo gli aghi alla scatola dei bottoni della mia Mamma e l’inchiostro di china nero era quello che si usava a scuola… Fu in quell’occasione che feci amicizia con il Pelikan 17… A ripensarci… Facevo dei tatuaggi di merda ma ero felice… Poi un giorno maledetto morì mio Padre e tutto cadde nel pozzo nero del dolore… anche il tatuaggio… Si riaffaccio timidamente alla fine degli anni ottanta ed iniziai a cercare macchinette, aghi, colori… ma non era facile come oggi… sguinzagliai per ogni dove steward e piloti del vicino aeroporto di Fiumicino fino a riuscire a procurarmi indirizzi e cataloghi, americani e inglesi e comprai le mie prime macchinette… L’amore della mia vita, mia moglie Monia, mi diede la sua pelle per l’ultimo tatuaggio a mano, del quale ancora conservo gli aghi per cucire, e per il primo tatuaggio a bobina, Una farfalla dalla pessima esecuzione che Lei continua a portare con coraggio… Inizió così l’avventura dei viaggi, delle Convention, della ricerca delle immagini, dello studio della storia e dell’etica… Scoprii un mondo meraviglioso, di persone buone, intelligenti, capaci, disponibili a condividere… Come dicevo prima, era tutto diverso, c’era qualche furbetto, qualche disonesto, ma erano pochissimi ed era facile isolarli…
Fu in quegli anni che conobbi le persone che ancora oggi fanno parte della mia vita, in maniera profonda, con le modalità di grande famiglia e, nei momenti di bisogno con le modalità del branco, dove ognuno difende gli altri e li protegge, pur nei limiti delle proprie possibilità e del proprio carattere…
Sergio, tu sei uno di loro, ti stimo e ti apprezzo, come uomo e come artista, un abbraccio forte e un augurio dal profondo del cuore per ogni nuova avventura della tua vita…
Sono Franco Cecconi
E continueró a lasciare segni
Finché gli occhi le mani e il cuore mi assisteranno…
Franco Cecconi
La Bottega Dei Tatuaggi Ostia Lido Roma